MARTINELLI CORNICI

 

 

Negli ultimi anni, la produzione di Eric Keller si è particolarmente incentrata sul nudo di donna. L'Autore interpreta l'idea del femminile come oggettivamente vittoriosa: lo confermano gli orpelli, gli addobbi, i cimieri, le spade, gli arcaici oggetti che mettono in risalto un dominante, e al tempo stesso seducente, mondo matriarcale.

Ma la storia fotografica di Keller ha origini diverse da quello che può superficialmente apparire dalle sole immagini odierne: nasce con lui, nella sua Dunquerque, nella sua iconografia ambientale, e, soprattutto, nella ispiratrice ed evocatrice figura paterna.

Per questo la fotografia di Eric Keller –che si tratti donne o di bunker, di archeologia portuale o di ritratti del Padre-, oltre ad essere sempre straordinaria sul piano artistico, appare fortemente connotata dal sentimento, dalla memoria, dalla nostalgia, dal sogno.

Un percorso di vita filtrato dall'obbiettivo e decantato nell'alchemica camera oscura.

Le immagini di questa sua mostra, insieme a quelle "storiche" inserite in catalogo, ci restituiscono il singolare, composito ritratto di un artista al cospetto del suo mistero: nel loro più intimo contenuto, oltre ciò che il nostro occhio immediatamente vede, riescono veramente a darci molto "di più" e molto "di altrove".

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Giacomo Carioti